LO CHIAMAVANO RAFFREDDORE DA FIENO
La permanenza a casa di questi giorni è molto importante per ridurre la diffusione del virus responsabile dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, ma c’è un tipo di paziente che sicuramente beneficerà più degli altri di questa “reclusione” forzata.

In primavera, un italiano su dieci soffre di rinite allergica chiamata un tempo raffreddore da fieno proprio perchè le sue cause si trovano principalmente all’aria aperta e soprattutto nell’erba. Dunque chi è soggetto a questa patologia, in questi giorni trascorsi a casa, soffrirà meno dei i suoi sintomi.

COSA SUCCEDE A CHI E’ ALLERGICO?

Nella stagione in cui riprende vigore il ciclo vitale della natura aumenta anche la presenza di pollini nell’aria provocando i disagi ben noti agli allergici: starnuti, lacrimazione, prurito al naso, agli occhi e in gola, naso che cola, congestione delle mucose nasali e difficoltà a respirare. La maggior parte delle persone non si accorge della presenza dei pollini nell’aria, nei  soggetti allergici invece, queste sostanze si comportano come antigeni (allergeni) e provocano una reazione anomala del sistema immunitario il quale  produce anticorpi specifici (IgE) che reagiscono con l’antigene provocando il rilascio di istamina, una sostanza che ha un effetto irritativo che nel caso della rinite allergica si manifesta sulla mucosa nasale e sulle vie aeree in generale. È nota una componente ereditaria della rinite allergica, per cui se un genitore soffre di questa condizione è molto probabile che ne soffrano anche i figli.

Chi è allergico riconosce ogni anno la comparsa di questi sintomi e difficilmente li confonde con un raffreddore di altra origine, cosa che in questi giorni, comprendiamo, produrrebbe ulteriore apprensione.
La febbre non è un sintomo della rinite allergica, mentre è un sintomo possibile dell’infezione da coronavirus ed al quale prestare dunque attenzione.
E’ importante, vista l’emergenza che stiamo affrontando, nel caso foste in dubbio o non abbiate mai sofferto fino ad ora di rinite allergica (il che non significa però che non possiate aver iniziato quest’anno) che ne parliate con il vostro medico.
IL METEO-POLLINI

Solitamente, i pollini più allergenici sono quelli prodotti da piante arboree o da piante erbacee e selvatiche, prive di fiori. In questo caso, infatti, l’impollinazione non è affidata, come nel caso delle piante da fiore, al trasporto degli insetti, ma alle correnti d’aria e al vento. Si tratta quindi di pollini prodotti in abbondanti quantità, di dimensioni molto ridotte, capaci di rimanere sospesi in aria anche per lunghi periodi di tempo e di essere trasportati a grandi distanze. In Italia esiste una rete di monitoraggio della presenza dei pollini, formata da 70 centri e coordinata dall’Associazione italiana di aerobiologia in collaborazione con le Arpa, le Aziende sanitarie ed i giardini botanici. I pollini vengono monitorati ogni anno tra l’ultima settimana di gennaio e la prima di ottobre, con la produzione di bollettini settimanali che servono a dare un’indicazione sulla quantità di polline che potrà concentrarsi in una determinata settimana.
http://www.arpaweb.fvg.it/cp/gmapscptbl.asp

QUANDO LE PREVISIONI DEL METEO-POLLINE NON SONO BUONE

Evitare completamente i potenziali allergeni può essere difficile ma si possono seguire delle precauzioni per non esporsi all’allergene che si sospetta stia causando la rinite allergica, precauzioni rese più facili dall’emergenza che stiamo vivendo.

  • Quando possibile evitare aree erbose, come parchi e campi.
  • In caso di elevata concentrazione di pollini nell’aria (tempo bello e ventoso) soffermarsi solo brevemente all’aperto indossando sempre gli occhiali da sole.
  • Evitare di stendere la biancheria all’aperto.
  • Quando si entra in casa: lavarsi mani e faccia e togliere i vestiti che si portano all’esterno per allontanare i pollini che possono essersi depositati. Anche lavarsi i capelli evita che il polline depositato nei capelli si deponga sul cuscino quando ci si corica.
  • Poiché i pollini possono accumularsi nelle abitazioni è consigliabile tenere le finestre chiuse durante il giorno ed arieggiare preferibilmente di notte, quando la quantità di pollini è più bassa.
  • Cercare di mantenere un’umidità ottimale nell’ambiente in cui si vive.
  • Evitare di fumare e di frequentare ambienti con fumo, profumi o sostanze irritanti.
  • Se possibile, dotare gli impianti di ventilazione di appropriati filtri per ridurre l’ingresso di pollini nelle abitazioni e nell’auto.
  • Eseguire regolari lavaggi nasali con una soluzione salina isotonica allo scopo di rimuovere le sostanze irritanti.
  • Mantenere sano l’equilibrio del nostro microbiota: diversi studi hanno evidenziato come l’impiego di probiotici (in particolare ceppi di Lactobacillus e Bifidobacterium) possa ristabilire un equilibrio tra i linfociti Th1 e Th2 che nei soggetti allergici è sbilanciato per eccesso di Th2 e ridurre la sintomatologia delle riniti allergiche riducendo l’infiltrazione di eosinofili (globuli bianchi mediatori della sintomatologia allergica) nella mucosa nasale.

ATTENZIONE ANCHE A COSA MANGIAMO!!!

Per un 70% di coloro che soffrono di allergie ai pollini alcuni alimenti possono peggiorare la sintomatologia a causa di quelle che si chiamano allergie crociate. 

In questi individui può esserci una risposta eccessiva del sistema immunitario nei confronti di molecole proteiche (panallergeni) che sono condivise ad esempio da un polline e da un frutto o altro alimento vegetale. I sintomi sono quelli tipici delle reazioni allergiche. In questo caso un individuo allergico a un polline, che quindi ha a che fare con sintomi prevalentemente respiratori, con l’assunzione di alcuni alimenti può avere uno scatenamento pressoché immediato di prurito, tumefazione e comparsa di vesciche nella bocca. In generale si parla di “sindrome orale allergica” (SOA), una situazione caratterizzata da irritazione a labbro e cavo orale.  Nei casi più gravi la reazione allergica può manifestarsi con uno shock anafilattico. Per evitare le allergie crociate chi è allergico ai pollini dovrebbe informarsi su quali alimenti potrebbero presentare un rischio di allergia crociata e fare attenzione alla concomitante assunzione nel periodo in cui il polline cui è allergico è più presente nell’ambiente.

  • Pollini in genere: miele
  • Ambrosia e artemisia: banana, anguria, melone, camomilla, zucca e sedano.
  • Betulla: mela, pesca, albicocca, nespola, lampone, fragola, ciliegia, banana, noce, nocciola, mandorla, arachidi, pistacchio, carota, patata, finocchio, sedano.
  • Composite: camomilla, cicoria, tarassaco, prezzemolo, finocchio, sedano, carota, melone, anguria, zucca, semi di girasole, mela, banana, anice, cumino, coriandolo.
  • Graminacee: melone, anguria, arancia e agrumi, kiwi, pomodoro, patata, melanzana, pesca, albicocca, ciliegia, prugna, mela, arachidi, mandorla, molto raramente frumento e cereali e loro derivati (pane, pasta).
  • Nocciolo: nocciole.
  • Olivo: olive.
  • Parietaria: basilico, piselli, more di gelso, ortica, melone, ciliegia.

RIBES NIGRUM il gemmoterapico che viene in aiuto ai soggetti allergici!

Cosa è un gemmoterapico?