Tutto quello che ci circonda è chimica e forse pochi sanno che il termine ‘vitamina’ trova origine proprio da questa disciplina.
Fu infatti il chimico polacco Kazimierz Funk (Varsavia, 1884 – New York, 1967) a coniare questo termine per indicare la tiamina, la prima tra le tredici vitamine ad essere isolata. Nella sua struttura essa conteneva un gruppo amminico e Funk, ipotizzando fosse caratteristico di queste sostanze, le chiamò ‘ammine della vita’.
Non vi è aspetto della vita organica che non sia influenzato direttamente o indirettamente dalle vitamine perciò una loro carenza determina un peggioramento dello stato di salute.
LE VITAMINE DEL GRUPPO B: UNA SQUADRA AFFIATATA
Ma prendiamo in esame il complesso delle vitamine del gruppo B presenti in quantità variabile in tutti gli alimenti. Le ritroviamo in prodotti di origine animale e di origine vegetale e sono prodotte in parte anche dalla nostra flora batterica.
Rispetto alle altre vitamine del complesso B, la vitamina B12 invece non è ubiquitaria ed è disponibile in buone quantità solo nei cibi di origine animale. Una dieta di tipo vegano, che esclude tutti questi prodotti, converge spesso in una sua carenza.
Le carenze da cobalamina sono molto più frequenti di quanto si pensi e si riconducono anche ad altre cause. L’assorbimento di questa vitamina avviene a livello del piccolo intestino solo dopo che si è combinata con il fattore intrinseco, una sostanza prodotta dalla mucosa dello stomaco.
Il suo deficit di assorbimento è correlato quindi ad un’insufficiente produzione di fattore intrinseco marcato in individui che soffrono di anemia perniciosa, e in soggetti che hanno subito una resezione chirurgica totale o parziale dello stomaco.
In questa sfera non vanno dimenticati tutti coloro che assumono inibitori di pompa protonica e quindi farmaci come il pantoprazolo e l’omeprazolo: questi farmaci andando a diminuire in maniera marcata la secrezione gastrica riducono automaticamente la produzione di fattore intrinseco. In questi pazienti, una carenza di vitamina B12 si sviluppa non prima di 3 anni di terapia continuativa. Gli inibitori di pompa protonica non sono gli unici farmaci a determinare una variazione dell’assorbimento della cobalamina, anche la metformina utilizzata nel trattamento del diabete di tipo 2, il cloramfenicolo, la neomicina e la colchicina sono associati ad una riduzione dei livelli di B12.
NOTIZIE IN PILLOLE
Molti sono persuasi che e vitamine del gruppo B facciano ingrassare. Esse invece non apportano energia all’organismo, pertanto non hanno alcuna influenza diretta sul peso corporeo. L’assunzione di queste vitamine potrebbe tuttavia creare un aumento dell’appetito, che a sua volta può spingere l’individuo a mangiare di più.
Sembra che vitamina B1 (tiamina) e vit. B6 (piridossina) siano in grado di innescare nel corpo un sistema antizanzare naturale producendo attraverso il sudore un odore impercettibile all’uomo ma che allontana questi fastidiosissimi insetti.
Tutte le vitamine idrosolubili, di cui fanno parte le B non si accumulano nei tessuti, perché vengono rapidamente eliminate dall’organismo mediante le urine. Per questo, è molto difficile che si verifichino casi di sovradosaggio di questo tipo di vitamine.
Negli anni passati un corretto apporto di vitamina B12 nei soggetti con deficit gravi a livello gastrico era stato garantito da iniezioni intramuscolari che purtroppo, come sappiamo, presentano degli svantaggi: provocano facilmente dolore, la zona di iniezione spesso sviluppa ascessi, irritazione o sanguinamento e deve essere somministrata da personale esperto.
Ora la terapia di elezione è rappresentata dalle compresse sublinguali di B12, la cui efficacia è stata confermata dopo un attento confronto con la via intramuscolare. La somministrazione con compresse sublinguali di vitamina B12 bypassa completamente il sistema gastrointestinale, è indolore, rapida e molto comoda.
Nonostante ogni vitamina abbia le proprie peculiarità e mansioni, si parla di “principio dell’orchestra” in quanto ogni singolo micronutriente viene assorbito maggiormente ed esplica la sua attività in maniera più efficace se è in presenza di altri micronutrienti: l’utilizzazione della vitamina B6 è favorita per esempio dalla B1, B2, B5 e C e così via.
Allo stesso modo tutte le vitamine del complesso B sono rese meno efficienti dall’alcol, dal fumo, dal caffè, dagli estrogeni e da alcune classi di farmaci come abbiamo appena visto.
B COME BENESSERE
Vediamo la carta d’identità di ogni singola vitamina:
La vitamina B1 detta anche tiamina o aneurina partecipa alla trasmissione degli impulsi nervosi in associazione con l’acetilcolina ed essendo il principale alimento della guaina di rivestimento dei nervi, ne garantisce l’integrità e l’efficienza. La malattia caratteristica è detta beriberi, in singalese ‘io non posso’ ad indicare l’incapacità dei soggetti colpiti nel compiere qualsiasi azione. ‘Beriberi’ si manifesta con polineuropatia, debolezza del muscolo cardiaco e edema. La terapia attuale consiste nell’assunzione di tiamina.
La vitamina B2 o riboflavina, viene considerata una sostanza anabolizzante poiché partecipa alla costruzione di molecole e strutture biologiche, inoltre è implicata nell’utilizzo di carboidrati, proteine e grassi. Una pelle sana e tonica necessita di un costante apporto di riboflavina che garantisce anche il buon funzionamento della vista. Per questo motivo secchezza e fragilità delle unghie, desquamazione e dermatite seborroica, ragadi agli angoli della bocca sono la conseguenza di una dieta povera di vitamina B2.
La vitamina B3 può trovarsi in natura come acido nicotinico detto anche niacina o come nicotinammide. La nicotinammide viene anche chiamata vitamina PP dall’inglese Pellagra Prevent per la sua capacità di prevenire e curare la patologia. La vitamina PP viene sintetizzata nel nostro organismo a partire dall’ amminoacido essenziale triptofano che è il<< precursore della serotonina considerata per antonomasia l’ormone del buonumore. Una carenza di vitamina B3 comporta disturbi del sonno, agitazione, malumore, mal di testa e sindrome premestruale.
Tra il XVIII e il XIX, il nostro Friuli e il vicino Veneto sono state le regioni più colpite dalla pellagra. Le popolazioni povere si cibavano maggiormente di mais e i suoi sottoprodotti poiché risultavano essere di facile coltivazione. Gli studi condotti a posteriori hanno permesso di identificare all’interno dei chicchi una antivitamina che agisce sulla niacina e ne impedisce l’assorbimento. Tuttavia se il mais viene trattato con processi alcalini aumenta la disponibilità dei suoi nutrienti perché l’antivitamina viene inattivata.
La vitamina B5 o acido pantotenico è indispensabile per la sintesi dell’amminoacido cisteina e la sua incorporazione nelle unghie e nei capelli. Le carenze di vitamina B5 sono rare e spesso riguardano donne in gravidanza o allattamento, persone sottoposte a condizioni di stress, cambi stagionali oppure bambini, sportivi e soggetti che seguono una dieta ipocalorica. Un valore di vitamina B5 troppo basso si manifesta con spossatezza, depressione, incapacità di dormire, parestesie e disestesie delle estremità con sensazione di bruciore ai piedi.
La vitamina B6 o piridossina è coinvolta nella sintesi di neurotrasmettitori, amminoacidi e proteine essenziali per il corretto funzionamento del nostro organismo. Influenza la produzione di dopamina, serotonina e acido gamma-amminobutirrico e ne favorisce la liberazione in condizioni di stress eccessivo e persistente. Disturbi del sonno, nervosismo e malumore possono essere ricondotti ad una carenza di questo micronutriente che è attivo solo in presenza di magnesio. Favorisce la sintesi degli amminoacidi taurina e cistina e di proteine come l’emoglobina e il collagene.
La vitamina B8 o biotina partecipa alla sintesi di glucosio e acidi grassi e svolge un ruolo importantissimo nell’accrescimento generale. Infatti è indispensabile per la crescita e la salute delle fibre nervose, della pelle, dei capelli, delle mucose dei muscoli e delle ghiandole sessuali. I sintomi di una carenza sono spesso di natura cutanea e comprendono dermatite seborroica, desquamazione, caduta dei capelli. I livelli di biotina si riducono nei soggetti che consumano abitualmente uovo crudo in quanto vi è contenuta l’avidina, una molecola che forma un complesso con la vitamina B8 e ne impedisce l’assorbimento, tuttavia una cottura corretta dell’uovo ne ristabilisce la biodisponibilità.
La vitamina B9 o acido folico e la vitamina B12 detta cobalamina sono fondamentali nella sintesi di metaboliti indispensabili in particolare per la formazione dei globuli rossi e per lo sviluppo fetale in gravidanza. In caso di gestazione, un’integrazione di cobalamina e acido folico riduce in maniera significativa lo sviluppo di malformazioni celebrali e spina bifida. Poiché tali difetti si manifestano nel primo mese di gravidanza, periodo durante il quale le donne non sanno ancora di essere incinte, viene consigliato un’integrazione in particolare di acido folico di acido folico a tutte le donne che cercano un figlio. Un apporto insufficiente si può tradurre in anemia macrocitica: nei casi meno gravi la patologia si manifesta con stanchezza e cefalea mentre nelle forme conclamate, si individuano sintomi conseguenti al deficit dei neurotrasmettitori con formicolio e parestesie all’estremità degli arti.
La vitamina B9 è essenziale nei periodi di forte crescita come la gravidanza l’infanzia e l’adolescenza e dovrebbe essere sempre presente nelle diete che riguardano queste categorie. A livello sanguigno regola i livelli dell’amminoacido omocisteina che si accumula quando la vitamina è carente. Alte concentrazioni di omocisteina moltiplicano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari gravi come l’aterosclerosi, l’embolia, l’infarto del miocardio, l’ictus celebrale e la trombosi.