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Ma…cos’è il cerume? Quale è la sua funzione?

Il Cerume, nell’immaginario comune, rimanda ad una sostanza dal colore giallastro, dalla consistenza appiccicosa e dalla dubbia utilità. Quello che si tenta di fare, nella maggior parte dei casi, è eradicarlo dal cavo uditivo utilizzando gli utensili più disparati.

Pochi sanno che il cerume invece, ricopre ruoli importanti per il benessere dell’individuo e possiede peculiarità che sono la fonte di studio di svariati ricercatori.

Il cerume è il prodotto delle secrezioni delle ghiandole sebacee che rivestono la parte interna del canale uditivo unite a quelle delle ghiandole ceruminose anch’esse presenti nello stesso punto. Queste ultime, sono molto simili alle ghiandole mammarie e più vengono stimolate maggiore sarà la loro produzione di secreto. Questo a farci capire che le orecchie non andrebbero pulite con troppa frequenza. Le secrezioni delle ghiandole ceruminose rendono il cerume più morbido e umido e gli conferiscono proprietà antimicrobiche. La terza parte è data dalle cellule morte che sfaldandosi si amalgamano ai componenti precedenti.

Sembrerà strano, ma le orecchie possono definirsi a tutti gli effetti degli organi autopulenti e il cerume gioca un ruolo fondamentale per la resa di questa attività. Le cellule morte trascinano con se le secrezioni delle ghiandole citate in precedenza, che appiccicose e dense, catturano particelle organiche come le polveri e pelucchi e sostanze liquide che accidentalmente possono essere entrate dopo una doccia o una nuotata. Vengono poi trascinati anche funghi e patogeni, limitando le probabilità di infezione. Questo flusso verso l’esterno viene favorito anche dalla masticazione, in quanto i movimenti della mandibola e della mascella generano delle vibrazioni e delle oscillazioni nel cavo auricolare che facilitano la fuoriuscita del cerume.
Il cerume svolge un’azione lubrificante e impedisce l’accesso di insetti o altro materiale al timpano. Si comporta come barriera protettiva contro i patogeni grazie alla sua struttura densa e appiccicosa e per la presenza del lisozima, un enzima antibatterico.

Quando la produzione di cerume è eccessiva ed è superiore alla quantità che naturalmente viene eliminata, si possono formare degli accumuli che risultano spesso fastidiosi e possono compromettere il benessere delle orecchie.

Questi accumuli possono trasformarsi in veri e propri tappi di cerume che vanno ad aderire alla membrana del timpano. A stretto contatto con la membrana timpanica, ne impediscono la vibrazione che è indispensabile per la ricezione dei suoni che dall’esterno giungono al cervello attraverso il nervo acustico.
Può accadere che anche quantità minori di cerume possano causare una diminuzione dell’udito. Il cerume infatti è una sostanza igroscopica e a contatto con l’acqua, la assorbe velocemente e si rigonfia, andando ad occupare tutto lo spazio disponibile. Tipico caso di quei pazienti con quantità di cerume modesta che fino a quel momento non avevano manifestato alcun disturbo, ma a seguito di un tuffo in mare o in piscina registrano un calo dell’udito. Spesso il calo è anticipato da un dolore acuto e da un sibilo improvvisi.

Le principali cause che determinano la formazione di tappi di cerume sono le dermatiti con un eccessivo sfaldamento delle cellule che rivestono il cavo uditivo. Una produzione di cerume che risulta molto denso e compatto. L’uso di apparecchi acustici che vanno a bloccare meccanicamente il flusso del cerume e l’utilizzo frequente di tappi di cera o siliconici che spingono il cerume verso la membrana timpanica. Il medesimo risultato si ottiene anche con una scarsa pulizia o quando le orecchie vengono deterse con cotton fioc.

I segnali che suggeriscono un accumulo di cerume si riassumono nella tipica sensazione di orecchio tappato e da un prurito frequente all’interno del condotto uditivo.

Per una pulizia quotidiana, vengono consigliati gli spray auricolari che nella maggior parte dei casi sono costituiti da acqua di mare e cloruro di sodio.

Il particolare beccuccio permette l’eliminazione di piccole porzioni cerose e sono indicati nei bambini per il loro facile utilizzo.

Invece, una volta appurata l’effettiva presenza del tappo di cerume, si può procedere sempre in maniera autonoma, ma utilizzando altri prodotti come i coni di tela cerata che si inseriscono dalla parte più stretta e per 1-2 cm nel condotto uditivo. Dopo essere stati accesi nell’estremità più alta permettono l’eliminazione del cerume attraverso aspirazione. Si tratta di un metodo spesso sconsigliato per le possibili ustioni e la caduta di cera nel condotto uditivo.

Possono essere utilizzate gocce a base oleosa (olio d’oliva, di mandorle, di vaselina) e disinfettanti o gocce di acqua ossigenata unita a glicerina e dimetilbenzene. Se instillate due volte al giorno per 4-5 giorni hanno un’azione emolliente e permettono di ammorbidire e sciogliere il cerume anche in previsione del successivo intervento di un esperto. Vengono però controindicate in caso di dolore e perforazione della membrana timpanica o a seguito di operazioni.

Si può procedere all’eliminazione del tappo di cerume anche attraverso processi di irrigazione conosciuti come lavaggio. L’irrigazione richiede l’utilizzo di una particolare macchina o di una siringa dai grandi volumi che vengono caricate con acqua tiepida o con una miscela composta di acqua e acqua ossigenata ana parti e lavano il condotto uditivo. Il beccuccio viene posizionato dietro il tappo di cerume in modo da favorirne ancora di più la fuoriuscita.

 

Presso la Farmacia Favero, è possibile richiedere la pulizia del condotto uditivo attraverso il metodo appena citato. Anche in questo caso, deve essere evitato in caso di perforazione timpanica o presenza di infiammazione nell’orecchio.
Dal medico invece è possibile usufruire di uno speciale aspiratore elettrico che tramite una canula aspira delicatamente il cerume. L’aspirazione è indicata nei casi più delicati come la perforazione timpanica. Infine solo lo specialista può utilizzare un particolare uncino per rimuovere l’accumulo.


Le informazioni sul cerume non sono finite qui però!

Pochi sanno che il cerume prodotto non è sempre lo stesso e che le popolazioni nere e caucasiche presentano il cosiddetto cerume umido per la sua consistenza appiccicosa mentre quello degli asiatici viene descritto come secco e a squame. La differenza è data da un particolare gene che determina concentrazioni diverse di lipidi nei due tipi di cerume. Per queste sue caratteristiche e peculiarità, il cerume è stato spesso utilizzato negli studi sulle migrazioni dei popoli. La sua produzione poi varia nel corso della vita, con una maggiore quantità in età infantile e senile.

Le balene, rispetto agli uomini, conservano il cerume che producono e sono stati scoperti anche tappi di 24 centimetri. Questi accumuli possono essere considerati dei veri e propri ‘diari’ e registrano gli eventi della vita dell’animale. A partire da un tappo di cerume, un team di ricercatori del Texas, è stato in grado di individuare 16 diversi tipi di sostanze inquinanti come i pesticidi ed anche alti livelli di cortisolo, l’ormone dello stress rilasciato dall’animale durante la stagione dell’accoppiamento.

Il cerume, poiché prodotto dall’organismo non può che avere un ruolo importante per il nostro benessere. C’è a chi farebbe comodo tenerlo, anche sotto forma di tappo, per evitare di sentire le urla e le lamentele delle persone che lo circondano. Sta di fatto che dovremmo tutti imparare ad ‘ascoltarlo’ un po’ di più!