Dal momento che l’organismo umano non è in grado di creare riserve durature di vitamina C e che quella assunta con la dieta viene in buona parte rapidamente eliminata con le urine, per averne sempre a sufficienza è necessario introdurre vitamina C ogni giorno.
La sua fonte principale è il mondo vegetale poiché la vitamina C è necessaria alle piante per proteggersi dagli stress ossidativi indotti dalla luce ed associati alla fotosintesi!
Gli ortaggi che ne sono più ricchi sono:
  • agrumi, in particolare limoni e arance;
  • frutti aciduli quali ananas, kiwi, fragole, ciliegie, mirtilli, ribes nero;
  • verdure a foglia verde come spinaci, prezzemolo, rucola;
  • ortaggi quali peperoni, cavolini di Bruxelles, broccoli, cavolfiori, verza, rape, patate, pomodori
Ma attenzione a come prepariamo frutta e verdura!  
Infatti, poiché la vitamina C è solubile in acqua e non resiste al calore ed all’aria (il suo potere antiossidante è tale da causare reazione già con l’ossigeno presente nell’aria), è bene consumare la frutta e le verdure che la contengono crude o comunque cotte brevemente e con poca acqua (saltate in padella o a vapore, evitando le lunghe bolliture).
Per le stesse ragioni frutta e verdura ricche di vitamina C andrebbero assunte subito dopo il taglio o la spremitura se prepariamo macedonie, estratti o succhi.

QUANDO NE SERVE DI PIU’?
  
In un adulto sano il fabbisogno medio giornaliero di vitamina C è di 60 mg ma esistono delle condizioni in cui aumenta  a causa di un consumo maggiore o di un assorbimento ridotto:
  • attività sportiva intensa
  • gravidanza e allattamento
  • fumo (il fabbisogno dei fumatori raddoppia)
  • abuso di alcoolici
  • situazioni (patologiche o non) in cui non è possibile alimentarsi in modo bilanciato
  • assunzione prolungata di contraccettivi orali o farmaci cortisonici
  • periodi di forte stress
  • malattie infettive in atto
in tutti questi casi può essere utile aumentare il suo apporto attraverso una corretta integrazione.
Le assunzioni frazionate nell’arco della giornata sono da preferire perché l’assorbimento si riduce all’aumentare della dose. 
La vitamina C all’interno di estratti naturali è preferibile all’acido ascorbico puro! Questo per la compresenza all’interno della pianta di altre sostanze ( come flavonoidi, carotenoidi, antocianidine…) che agiscono in sono sinergia con la vitamina C.
Noi della Farmacia Favero abbiamo messo all’interno del nostro VERO C due delle piante con il maggior contenuto di vitamina C presenti in natura: la ROSA CANINA e l’ ACEROLA !
Il contenuto di vitamina C nelle bacche di rosa selvatica può arrivare, per alcune specie, fino al 7% e quello nei frutti acerbi di acerola fino al 4,7%: è davvero molto se confrontato a quello delle arance che arriva allo 0,05%!!!

ROSA CANINA

Questa bellissima rosa selvatica ( Rosa canina L. ) possiede sul fusto delle spine che ricordano i denti del cane e nell’antichità era ritenuta essere in grado di curare la rabbia conseguente ai suoi morsi, questo per la teoria della “signatura” a cui si rifacevano gli antichi, secondo la quale una pianta la cui forma ricordasse una certa parte del corpo era anche in grado di curarla. Quello che oggi sappiamo per certo è che le sue bacche sono una delle maggiori fonti di vitamina C presenti in natura. Ma oltre alla preziosa vitamina contengono anche antocianine, carotenoidi, flavonoidi e polifenoli che le conferiscono oltre all’azione sul sistema immunitario anche una buona attività antinfiammatoria.

ACEROLA
L’acerola ( Malpighia punicifolia ) è una pianta proveniente dai Caraibi e i suoi frutti ricordano le nostre ciliegie, per questo è conosciuta anche come ciliegia delle Antille! I primi studi su questa panta vennero suggeriti proprio dall’impiego che ne facevano le popolazioni caraibiche per il trattamento delle malattie da raffreddamento.

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