Riso rosso fermentato e Monacolina K: la guida completa contro il colesterolo

 

Nel trattamento dell’ipercolesterolemia, le statine rappresentano la terapia più comune. Negli ultimi anni, tuttavia, si sono affacciati sul mercato nuovi composti, come la monacolina K, che offrono un approccio complementare per abbassare i livelli di colesterolo.

Ma cos’è esattamente la monacolina K e come funziona?


 

Monacolina K: un’alternativa naturale?

 

La monacolina K è il principio attivo presente nell’estratto di riso rosso fermentato, un prodotto ottenuto dalla fermentazione del riso comune da parte del fungo Monascus purpureus.

La monacolina K è chimicamente identica alla lovastatina, un farmaco di sintesi, e agisce allo stesso modo: inibendo l’enzima HMG-CoA reduttasi, che è fondamentale per la produzione di colesterolo nel fegato.

Attualmente, in Italia, è consentita la vendita di integratori con un dosaggio fino a 10 mg al giorno, che possono ridurre il colesterolo totale in media del 19-24%. Poiché deriva da un processo naturale, la monacolina K viene spesso percepita come una “statina naturale” e, di conseguenza, meno rischiosa.


 

Come viene prodotto l’estratto di riso rosso

 

Il processo di produzione, che si svolge principalmente in Cina, prevede la fermentazione del riso con il fungo Monascus purpureus e la successiva essiccazione, che dà vita a una polvere rossa. Questa polvere è l’estratto che viene utilizzato in tutto il mondo per produrre gli integratori alimentari mirati a combattere il colesterolo.


 

Le criticità da conoscere

 

Nonostante l’origine naturale, è fondamentale conoscere alcune problematiche legate all’estratto di riso rosso, che ne influenzano l’efficacia e la sicurezza.

  1. Variabilità e non standardizzazione: L’estratto non contiene solo monacolina K, ma un mix di almeno dieci tipi diversi di monacoline, oltre a pigmenti, fitosteroli e altre sostanze. La quantità di monacoline attive (in particolare monacolina K e la sua forma attiva, monacolina KA) può variare notevolmente da prodotto a prodotto e persino tra lotti diversi dello stesso prodotto.
  2. Errata titolazione: Molti sistemi di analisi non riescono a distinguere le varie monacoline tra loro, misurandole come se fossero tutte un’unica sostanza (la K). Questo può portare a dichiarazioni in etichetta che non riflettono la reale quantità di principio attivo efficace, risultando in dosaggi effettivi inferiori a quelli attesi.
  3. Presenza di sostanze tossiche: Durante la fermentazione, può formarsi la citrina, un metabolita tossico per i reni e potenzialmente per il fegato. Le normative attuali ne limitano la presenza, ma è un rischio da tenere in considerazione.
  4. Differenze con le statine di sintesi: A causa di queste variabili, alcuni esperti ritengono che la lovastatina di sintesi, essendo un prodotto standardizzato e controllato, offra una maggiore precisione terapeutica rispetto alla monacolina K non standardizzata.

È importante notare che queste problematiche, come la mancata standardizzazione, sono legali e non costituiscono frode. Tuttavia, in passato, sono stati riscontrati casi di frode in cui la lovastatina di sintesi veniva aggiunta agli estratti per aumentarne l’efficacia, anche se la miscela non era conforme al prodotto.


 

I vantaggi del riso rosso fermentato

 

Nonostante le criticità, l’estratto di riso rosso fermentato presenta dei vantaggi. A differenza della lovastatina di sintesi (che deve essere metabolizzata dal fegato per diventare attiva), l’estratto contiene già la forma attiva della monacolina (monacolina KA), che garantisce un’azione più diretta e immediata.

In conclusione, la conoscenza approfondita di queste dinamiche permette un uso più consapevole e sicuro degli integratori a base di riso rosso fermentato. È sempre fondamentale consultare il proprio medico o farmacista prima di iniziare qualsiasi integrazione, specialmente se si soffre di patologie o si assumono altri farmaci.


Bibliografia

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